Cosa fare quando finisce il periodo della maternità?

Quando il congedo di maternità è finito, la maggior parte delle mamme torna a lavoro. Alcune non vedono l’ora che arrivi questo evento, altre invece sono in difficoltà perché devono allontanarsi dal bambino con cui hanno trascorso dei mesi inseparabili. Per questo motivo, a volte, si sentono in colpa. Dobbiamo farci forza perché tutte noi abbiamo passato questo momento e pensare che il bambino starà bene comunque.

I primi tre anni di vita di un bambino sono molto importanti perché è in questo periodo che avviene il suo maggior sviluppo e l’ambiente lascia in lui le tracce più profonde. Ma ciò non significa che il suo intero mondo debba essere collegato solo a sua madre. Anche padri, fratelli maggiori e nonni possono imparare a leggere i segnali di un bambino. Con il parto, nessuna donna è diventata un’esperta di bambini: è l’esperienza quotidiana che porta la vera conoscenza. Perciò bisogna farsi aiutare e chiedere una mano quando arriva il momento di tornare di nuovo a lavoro.

In compagnia di altri

Meglio se il bambino viene tenuto da persone diverse, questo allarga i suoi orizzonti. All’età di due anni, il bambino si affeziona al massimo a tre persone che sono quelle che trascorrono più tempo con lui. Se inizia ad andare all’asilo, il suo mondo si allarga e le nuove attività impiegano i suoi pensieri. La maggior parte dei bambini si abitua molto bene all’asilo e le mamme praticamente non gli mancano affatto, quindi non dovete sentirvi in colpa quando andate al lavoro.

Tempo di qualità

Se sentite che vostro figlio è trascurato a causa del vostro ritorno al lavoro, pensate al pomeriggio quando tornate dall’ufficio, pensate di fare con lui qualcosa di speciale. Di solito le mamme che lavorano giocano più a lungo di quelle che sono a casa. Non è difficile per loro rimandare le faccende di casa o il caffè con un amico, solo per recuperare il tempo trascorso al lavoro senza il loro bambino.

Le attività da fare in famiglia

Quando il bambino è un po’ più grande, il tempo in famiglia può essere riempito con attività che soddisfino tutti: andare in bicicletta, giocare a calcio o camminare. Potete fare un picnic sul fiume insieme oppure scoprire gli angoli nascosti delle vostre città. In questo modo, renderete ancora meglio sul lavoro, poiché sarete soddisfatte, rassicurate e realizzate nella vostra vita privata.

Personalmente ho mandato Mario all’asilo all’età di 3 anni, visto che prima d’allora se mi serviva lo lasciavo con il nonno. Lavorando da casa la mia situazione è diversa di quelle mamme che lavorano in un’azienda, fabbrica o in un ufficio. Se potessi tornare indietro assolutamente lo manderei anche a un anno all’asilo nido! Anche se lui era abituato a stare con i nonni e non ha mai sofferto la mia lontananza, quando andavo via per lavoro, qualche mese prima che iniziasse ad andare all’asilo iniziò a piangere quando lo lasciavo. Poi quando ha iniziato a frequentare l’asilo la situazione è peggiorata perché Mario ogni mattina, quando lo lasciavo, piangeva tantissimo. Però io lo salutavo, gli dicevo che andavo via ma che poi sarei tornata a prenderlo. Non sono mai ritornata indietro una volta lasciato all’asilo e questo è fondamentale. Quando salutate i vostri figli, andate via, più tempo trascorrete con loro in quel momento più difficile sarà per il bambino staccarsi da voi. I primi sei mesi d’asilo sono stati molto duri, ma poi la situazione è cambiata anche se quando aveva le recite di fine anno, o per il Natale, quando mi vedeva non voleva più stare con gli altri bambini e voleva venire da me 🙂 La cosa fondamentale è dare tranquillità e sicurezza ai bambini, ma anche di dirgli che la mamma va lavorare e che poi tornerà 😉 

E voi come vi siete sentite una volta finita il periodo di maternità? Avete avuto difficoltà a staccarvi dai vostri bambini? Se vi va, condividete con me le vostre esperienze 😉

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