Il primo sole, quello primaverile, che inizia a riscaldare la città è il segno che la Pasqua a Napoli è vicina e così tutte le tradizioni e i festeggiamenti di questa bellissima festa che dà, appunto, inizio alla bella stagione e alla rinascita. I riti pasquali iniziano ben prima della settimana Santa, a partire da quelli religiosi, come per esempio fare un “fioretto” per Pasqua a quelli culinari o meglio la preparazione, sia nelle case che nei panifici, pasticcerie, di tutte le bontà della tradizione pasquale napoletana.

Le tradizioni religiose
Si inizia con la Domenica delle Palme: tradizione vuole che sia il primo “vero” giorno di festeggiamenti e la maggior parte dei napoletani si reca in Chiesa per prendere i ramoscelli di ulivi e per farli benedire, è buona tradizione che ci sia un bel “mazzetto” in tutte le case. Si prosegue con il Giovedì Santo in cui i napoletani vanno a pregare inginocchiandosi davanti gli altari che vengono decorati in tutte le chiese.
Il Venerdì Santo chi non è riuscito a fare i sepolcri continua la tradizione, ma in generale questa è la giornata dedicata alle processioni che, in alcuni vecchi quartieri, sono ancora molto “sentite”. Come il giro delle 7 Chiese perché in passato questo era considerato il numero perfetto. L’itinerario tradizionale dello struscio di Via Toledo, da Piazza Dante a Piazza Plebiscito, e vedere gli altari in queste 7 chiese:
- Chiesa dello Spirito Santo, in piazza Sette Settembre, lungo via Toledo, di fronte a palazzo Doria d’Angri;
- Chiesa San Nicola alla Carità, lungo via Toledo, in posizione centrale tra Piazza Dante e Piazza Carità;
- Chiesa San Liborio alla Pignasecca;
- Chiesa Madonna delle Grazie in via Toledo;
- Chiesa Santa Brigida, in via Santa Brigida, nota per essere il luogo di sepoltura di Luca Giordano;
- Chiesa San Ferdinando di Palazzo, in Piazza Trieste e Trento;
- Basilica di San Francesco di Paola, in piazza Plebiscito.
Per il Sabato Santo, invece, anticamente veniva chiamato il giorno dello “struscio” che si riferisce al drappeggio dei vestiti lunghi sul suolo quando le donne camminavano coi bellissimi vestiti che amavano sfoggiare. Oggi della tradizione è rimasta la voglia di fare shopping, di fare una bella passeggiata in famiglia e con amici mangiando magari qualcosa fuori tra un acquisto e l’altro; la sera solitamente si va alla Messa.
La Domenica di Pasqua è ovviamente dedicata alla famiglia, al pranzo tradizionale che a Napoli può durare davvero fino a….sera! Le strade si svuotano e si resta tutti a tavola ad approfittare di questo momento di festa. Arriva così Pasquetta, o meglio il Lunedì dell’Angelo, in cui da tradizione ( un po’ come tutta Italia!) si organizzano gite fuori porta soprattutto con amici dopo la domenica passata in famiglia tutti uniti!

I piatti della tradizione napoletana
Il pranzo di Pasqua a Napoli, come si suol dire, è cosa seria! È sinonimo di tradizione che può essere rinnovata di famiglia in famiglia, ma sicuramente ci sono dei piatti immancabili sulla tavola del pranzo Pasquale a Napoli! Si inizia con un “rito” del Giovedì Santo ovvero la zuppa di cozze piccante: è preparata con cozze, polpo e lumachine di mare e la zuppa viene consumata sulle freselle cioè il pane che viene letteralmente “inzuppato” e gustato con tutto il pesce cucinato. Vi consiglio di mangiarla in questo super ristorante:
Arriva la domenica di Pasqua e tutti i piatti più saporiti e immancabili a Napoli: si inizia con la la “fellata”: si tratta di un antipasto di affettati misti, tra cui soppressata e capocollo, uova sode e formaggi e ricotta salata. Prende il nome dai salumi che vengono tagliati a “felle”, cioè a fette, e disposti su un tagliere.
Ma non è certo solo questo l’antipasto napoletano! Tradizione vuole che, accanto al pane normale di accompagnamento delle pietanze, ci siano sulla tavola due torte rustiche: il tortano e il casatiello. Spesso anche i napoletani stessi si confondono perché sono molto simili, ma si distinguono perché nel primo le uova sono all’interno e fanno parte del ripieno, mentre nel secondo sono sode e messe sulla superficie della torta più come decorazione.
Come primo ogni famiglia ha la sua tradizione ormai, ma quella napoletana “verace” vuole che si prepari la minestra maritata: si tratta di un piatto anticamente povero che veniva fatto con verdure e scarti della carne, si chiama così perché nella preparazione si sposano (dal napoletano “maritarsi”) diverse verdure e vari tipi di carne a scelta.
Come secondo piatto non può proprio mancare l’agnello o capretto con accompagnamento di patate o piselli: questo secondo può essere preparato sia in padella che al forno e chi ha la possibilità lo prepara alla brace, perché in fondo Pasqua a Napoli significa anche una bella braciata!
I dolci
I dolci che si mangiano a Pasqua a Napoli possono essere molteplici e quelli che troviamo generalmente quasi ogni giorno nelle pasticcerie, ma ce n’è uno che non può davvero mancare sulla tavola dei napoletani nei giorni di festa pasquali: la pastiera! La regina pastiera è un dolce davvero unico e dal sapore inimitabile che dovete assaggiare almeno una volta nella vita; questo dolce è un po’ come la pizza, qualunque pasticceria la fa bene, ma se vi devo consigliare un posto è sicuramente questo:
Per gli altri dolci nelle tavole napoletane non manca ovviamente la colomba artigianale nelle diverse varianti, così come le uova. Un altro dolce tipico è il casatiello ma in versione zuccherata che presenta come topping tanti confettini colorati. Per queste bontà ( e tanti altri dolci tipici) vi consiglio:
Un’altra pasticceria che vi consiglio è Leopoldo, come per le altre, la trovate in varie zone di Napoli quindi non dovreste avere problemi durante il vostro soggiorno a trovarne una vicino l’hotel o durante una bella passeggiata della Città del Sole. Vi auguro una bellissima e serena Pasqua!