Giornata mondiale della libertà di stampa, cos’è e perché si celebra

libertà di stampa

Il 3 maggio si celebra la giornata mondiale della libertà di stampa, che quest’anno compie 30 anni dalla sua istituzione. Proclamata nel 1993, ha l’obiettivo di difendere il diritto ad essere informati in modo puntuale: solo se i mezzi di informazione mantengono pluralismo e indipendenza possono offrire un servizio di qualità.  Prima di iniziare il viaggio che ci porterà alla scoperta della libertà di stampa, possiamo trovare qui ricordare 10 regole per riconoscere le fake news e cercare di evitarle.  Giornata mondiale della libertà di stampa, la classifica globale Ogni anno, la giornata mondiale della libertà di stampa è anche l’occasione per approfondire la situazione a livello mondiale. Il ranking è prodotto da Reporter senza frontiere (Rwb), una organizzazione internazionale senza scopo di lucro e ha come obiettivo “agire per la libertà, il pluralismo e l’indipendenza del giornalismo e difendere coloro che incarnano questi ideali”.  I suoi principi sono due:  rispetto reciproco e dialogo; trasparenza. La libertà di stampa nel 2023 Il World press freedom index del 2023 è stato pubblicato oggi e approfondisce lo stato della libertà di stampa lo scorso anno. La situazione rispetto al 2022 (che potrai vedere dopo) è peggiorata:  in 8 Paesi la situazione è buona; in 44 Paesi la situazione è soddisfacente; in 55 Paesi la situazione è problematica; in 42 Paesi la situazione è difficile; in 31 Paesi la situazione è grave.  Prima in classifica è la Norvegia per il settimo anno consecutivo. La regione peggiore è quella dell’Asia-Pacifico, “sede di alcuni dei peggiori regimi per i giornalisti”.   La classifica del 2022 Nel Word Press Freedom index del 2022 sono stati valutati cinque indicatori: il contesto politico; il quadro giuridico; il contesto economico; il contesto socioculturale; la sicurezza. Il quadro che è emerso non è confortante. Si evidenziano “gli effetti disastrosi del caos delle notizie e dell’informazione online globalizzata e non regolamentate” che, di fatto, incoraggiano notizie false, che spesso funzionano però sui social network.  Gli Stati in verde sono quelli dove la situazione è buona. A capitanare la classifica Norvegia, Danimarca e Svezia. In quelli contrassegnati dal colore giallo, invece, la qualità della libertà di stampa è soddisfacente. Per molti Paesi, invece, la realtà è molto lontana dall’essere buona: si passa dalle 69 nazioni su 140 con un contesto problematico, 38 che versano in una condizione di difficoltà per arrivare infine a 2o Paesi con dove la situazione è di severità estrema.  La qualità della libertà di stampa ha risentito dello scoppio della guerra in Ucraina (al 106° posto nella lista) che ha visto l’intensificarsi della propaganda di guerra. Cina e India si piazzano rispettivamente al 175° e 150° posto. L’indagine qualitativa è stata svolta su 180 nazioni, chiedendo a giornalisti, accademici e difensori dei diritti umani di compilare un questionario con 123 domande.  I risultati dell’Italia Per concludere questa nostra immersione della libertà di stampa nel mondo arriviamo alla nostra penisola. L’Italia quest’anno ricopre la 41a posizione. Nel 2022 era in 58a posizione, contro la 41a ricoperta l’anno precedente.  L’indicatore peggiore è quello che riguarda il contesto socioculturale. “La polarizzazione della società italiana durante la pandemia di Covid-19 – si legge nel report – ha colpito i giornalisti, che sono stati oggetto di attacchi verbali che fisici durante le proteste contro le misure adottate dalle autorità per combattere la pandemia“.

10 regole per riconoscere le Fake news

Abbiamo tutti sentito parlare di fake news oppure ne abbiamo letta qualcuna. Si chiamano così quelle notizie che hanno al loro interno informazioni false e che portano a farsi un’idea sbagliata di un argomento. Possono essere molto pericolose, perché veicolano messaggi che possono influenzare l’opinione pubblica. Una vera e propria disinformazione, che può fare molto male, specie se postata su social network. Molto spesso, infatti, sono scritte in modo così efficace che raggiungono un numero molto elevato di persone, con parole sensazionalistiche ma che fanno venire voglia di condividere il contenuto. In questo articolo, scopriamo insieme quali sono i metodi per scovarle e come informarsi nel modo migliore possibile. La situazione in Italia Nel nostro Paese, la disinformazione si propaga in modo più facile se si sta parlando di tre argomenti: donne e politica, argomenti di natura sanitaria e cambiamento climatico. Lo ha scoperto uno studio pubblicato da Luiss Data Lab, in collaborazione con il dipartimento di Giurisprudenza Luiss, la Harvard Kennedy School Misinformation Review e la Michigan University. Secondo Irene Pasquetto, Assistant professor all’University of Michigan che è intervenuta all’evento di presentazione a Roma, “i disinformatori hanno reti di fedelissimi follower interessati alla loro causa che conta anche su avvocati, medici e professionisti, contrariamente alla falsa opinione secondo cui il fenomeno delle fake news riguarderebbe solo le classi meno abbienti”. La strada per contrastare le notizie false sembra in salita. Finora, purtroppo, non ci sono norme del diritto penale che vanno in questa direzione, ma qualcosa si può fare. Innanzitutto regolamentare le piattaforme come TikTok, Instagram e Facebook, in modo da rendere trasparente la policy delle aziende di comunicazione. Poi ci si può affidare a delle piccole ma preziose regole per cercare di scovarle… e non diffonderle. 10 regole d’oro contro le fake news Abbiamo trovato una notizia con un titolo davvero accattivante, che dice qualcosa che nessuno aveva osato dire. Prima di premere il tasto “condividi”, è bene fare qualche passaggio intermedio. Altroconsumo ha stilato dieci punti da tenere bene a mente. Vediamoli insieme. Che titolo ha questa notizia? Se è esagerata o inverosimile, dubitiamo che siano vere; Attenzione all’url, cioè l’indirizzo a cui la news fa riferimento: è una testata conosciuta, un sito di satira, un blog sconosciuto? Fare ricerca sulla fonte è molto utile per non rimanere incastrati nella rete; Le immagini sono fondamentali in un pezzo, perché attraggono chi legge. Attenzione a quelle troppo ritoccate o palesemente false; S.o.s. errori: se ne trovate davvero tanti, è possibile che quell’articolo sia falso; Controllare le fonti è impegnativo ma può salvare; Oltre al tipo di fonte, è bene accertarsi anche del loro numero. Più se ne possono rintracciare, meglio è; Quando è stata pubblicata la notizia? Gli eventi sono in ordine cronologico? Se la risposta è no, il contenuto potrebbe essere sbagliato o fuorviante; Se sono riportati virgolettati, devono essere attribuibili a qualcuno di esistente; I siti che fanno satira possono pubblicare notizie false con il solo scopo di divertire…attenzione a non crederci davvero! Porsi una domanda in più può salvare dal diffondere falsità. Provare a rimanere qualche minuto in più per accertarsi che l’articolo sia veritiero è un ottimo esercizio per sviluppare anche le capacità critiche. E tu, hai mai letto una fake news? Trovi difficoltà a riconoscere le notizie vere da quelle false? Se almeno una volta ti sei trovato in questa situazione, spero tu abbia trovato utile questo articolo.